“Danza Ionia”: il nuovo singolo che anticipa l’uscita dell’album “Venti” nel prossimo autunno.
Da oggi, online il videoclip “Danza Ionia” (ascolta su Spotify), un brano per chitarra battente composto da Francesco Loccisano, pubblicato nel suo primo disco da solista “Battente Italiana” (2010), rivisitato per due chitarre battenti dallo stesso Loccisano, grazie alla collaborazione di Marcello De Carolis.
Le due chitarre battenti
Le due chitarre battenti suonano da strumenti solisti in un dialogo intenso e variegato che prende ispirazione dai suoni mediorientali e dal Mar Ionio. Una danza, un terzinato frenetico, che passa prima attraverso momenti di armonizzazione, per poi virare ancora verso risposte fitte e perciò incalzanti.
Il video è stato girato in Calabria
Il video è stato girato al Castello di San Fili, a Stignano (RC), un luogo di forte interesse storico. Si trova nei pressi delle sponde di Riace, rinomato luogo di ritrovamenti archeologici e, ad oggi, una porta del Mediterraneo, crocevia di culture accarezzata dai venti che portano respiro per una nuova umanità.
Il brano anticipa l’uscita di “Venti”, il nuovo lavoro discografico del duo di chitarra battente formato da Francesco Loccisano e Marcello De Carolis. Il nuovo album è atteso per il prossimo autunno.
Un disco unico nel suo genere che esprime tutte le potenzialità sonore ed evocative di uno strumento tradizionale del meridione. “Ho voluto realizzare un ‘The Best of’ degli album “Battente Italiana” (2010), “Mastrìa” (2013) e “Solstizio” (2017) – afferma Loccisano – per selezionare un repertorio scelto accuratamente grazie alla collaborazione con Marcello De Carolis con cui abbiamo rielaborato i brani per due chitarre battenti, un lavoro “di fino”, come direbbero i miei amici.
Un nuovo progetto discografico che è per noi un’avanguardia per la chitarra battente: esploriamo nuove frontiere di dialogo chitarristico partendo dal nostro territorio per arrivare a tutto il mondo grazie ad un ampia escursione dinamica e ad una mescolanza di suono meridionale, poesia, composizione e contemporaneità.”
Nel titolo “Venti“ è compreso un chiaro riferimento ad un numero ricorrente, come spiega il duo: “una chitarra battente è dotata di 10 corde, quindi due chitarre battenti ne hanno 20. Siamo nel 2020. L’importanza dei venti nella nostra penisola fa sì che il nostro territorio venga attraversato da una innumerevole quantità di ‘venti’ e di contaminazioni differenti.”
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