La Chitarra Battente
Modello Loccisano OL-14Ecco come è nata
La chitarra battente modello Loccisano OL-14
E’ stata disegnata e progettata in stretta collaborazione con il liutaio Sergio Pugliesi di Scilla (RC) seguendo tecniche moderne ed usando legni selezionati ad alto profilo acustico.
LA PERSONALIZZAZIONE DI FRANCESCO LOCCISANO
L’approccio di Francesco non può definirsi comune. L’artista individua in questo strumento un potenziale finora inespresso, partendo da una diversa concezione della chitarra battente.
Non solo un ruolo di strumento sostenitore del canto, ma in grado di proporre un repertorio solistico che può affermare la propria originalità.
La battente acquista in questo modo un ruolo di prestigio al pari delle altre chitarre che già da tempo godono di una propria autorevolezza e di una propria identità.
Apporta delle modifiche strutturali per esaltare quella che è la sua capacità di composizione ed espressione, senza alterarne le caratteristiche peculiari.
Perché si chiama chitarra battente ?
Oltre alla tradizionale tecnica esecutiva della mano destra strumming – detta anche “a battente”, è da tenere in considerazione il principio acustico basilare che caratterizza lo strumento e che probabilmente ha contribuito al nome stesso per diversificazione di categoria: i battimenti. Le corde della battente sono doppie ed estremamente ravvicinate. E’ impossibile imprimere una sollecitazione ad una sola di esse; ad essere coinvolta è sempre una coppia. Il suono che fuoriesce è quindi il risultato dell’incontro tra due onde sonore non perfettamente uguali che creano appunto il battimento.
Grazie a questa magica chitarra
lo stile “Loccisano” diventa un riferimento importante per tutti quelli che intendono intraprendere lo studio di questo strumento.
Negli anni ho avuto modo di impartire lezioni private di chitarra battente a chi si era già avvicinato allo strumento e dimostrava un forte interesse verso il mio stile.
Ad oggi si è concretizzato un sogno nel cassetto, infatti dal 2019 sono il docente di chitarra battente presso il Conservatorio Tchaikowsky di Nocera Terinese (cz)
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https://francescoloccisano.com/la-nuova-chitarra-battente-ol22/
Storia della Chitarra Battente
Cenni storici sulla chitarra battente
Nonostante le prime tracce della chitarra battente siano presenti a partire dal 1500, su tutto il territorio nazionale, fu solo grazie alle popolazioni del Centro e del Sud che questo strumento riuscì a sopravvivere nel tempo e a mantenere il proprio ruolo sociale. La battente, infatti, fu adottata dal mondo contadino come strumento di accompagnamento al canto tradizionale. I primi modelli erano caratterizzati da una manifattura artigianale di spessore. Intarsi, raffigurazioni ed altri elementi che ne denotavano l’indubbia origine colta. Esempi, in tal senso, sono le chitarre dei fratelli Matteo e Giorgio Sellas, in esposizione presso il museo Ashmolean di Oxford e il museo Fitzwilliam di Cambridge.
A fine Ottocento, tuttavia, questo strumento ha attraversato un periodo di “impoverimento” e la manifattura e i materiali utilizzati risultavano, infatti, di scarsa qualità.
A ridare lustro alla chitarra battente è stato il lavoro della famiglia De Bonis (Bisignano, Cs) ed in particolare di Nicola e Vincenzo, che a partire dal 1950, hanno riproposto un modello di chitarra battente “a cinque corde doppie” d’autore.
La Chitarra battente: struttura e suoni
Parente stretta delle chitarre rinascimentali e barocche, la battente si differenzia da queste per alcuni elementi fondamentali. Tra questi, le corde (in budello per la barocca, in metallo per la battente) e la struttura del fondo della cassa armonica (piatto nella prima, bombato nella seconda).
La chitarra battente ha la forma simile ad un otto allungato e le spalle hanno una lunghezza prossima a quella della pancia.
E’ la sola chitarra a potersi definire italiana in quanto tutti gli altri modelli, presenti nel nostro territorio, sono in realtà di origine straniera.
